Per tutti quelli che continuano a dire che i nostri ragazzi non sono di qualità alta.
Ritorniamo a parlare dell’uscita dalla Coppa Italia, non tanto perché fosse importante per noi a livello monetario (circa 7,5 milioni in caso di vittoria finale) quanto perché per il prestigio ed il morale sarebbe stato importante vincerlo questo maledetto trofeo … e siamo sicuri che la vittoria finale sarebbe stata alla nostra portata.
Perché ne siamo così sicuri? Già da tempo diciamo che Pioli è talmente involuto nei suoi sproloqui tattici che ormai non è più in grado di vedere dove sbaglia assegnando ruoli in campo a calciatori che invece dovrebbero stare in altre zone oppure fa applicare alla squadra delle tattiche che si rivelano spesso deleterie.
Un esempio del primo problema (i fuori ruolo) lo abbiamo avuto nella partita contro l’Atalanta in Coppa Italia: Theo Hernandez occupa il ruolo di difensore centrale. Non si sa il perché, dato che in panchina ci sono sia Kjaer che Simic. Ad un certo punto Gabbia va a sbattere il cranio con quello di De Roon ed escono entrambi.
Che fa Pioli? Ha l’occasione di spostare Theo sulla sua zona di competenza per aiutare Leao (quella in cui fa le sue scorribande e che ha permesso il goal di Leao nell’unica occasione in cui l’ha fatto, dato che altrimenti doveva stare piantato dietro!) , spostando di conseguenza Jimenez sulla destra (sostituendo Calabria che è meno aggressivo dello spagnolo, il quale però è anche più veloce), facendo entrare Kjaer e Simic. Quindi avere una difesa con Jimenez, Kjaer, Simic e Theo. Perfetta, no?
No … il genio pazzo di Parma decide semplicemente di sostituire Gabbia con Kjaer e fine dei giochi. Il risultato lo abbiamo visto nell’immediato. Al bellissimo goal di Leao (ripetiamo, frutto della classica cerniera “Theo-Leao” – e questo doveva dire qualcosa a quello che c’è in panchina a comandare !!!) replica subito Koopmeiners con la difesa completamente aperta, come si può vedere qui sotto nell’immagine 1.
Guardate invece nell’immagine 2 dove si trovano Theo, Jimenez, Calabria e Kjaer al momento del passaggio per Koopmeiners per il suo primo goal. L’ultimo a sinistra è Musah … quello che è stato costretto da Pioli a fare l’esterno destro alto … provate ad immaginare quanti km di corsa ha fatto questo ragazzo durante tutta la partita, giocando in un ruolo che non è il suo. Inoltre i km che si fanno Loftus-Cheek e Reijnders … è vero che sono box-to-box ma se si trovano in attacco, perché sono costretti a ripiegare in difesa di tutta fretta per soccorrere Theo e Jimenez?
Il secondo problema risiede nel fatto che che ormai con questo sistema di gioco il Milan si trova a giocare spesso con una formazione che negli annali del calcio internazionale probabilmente non si era mai vista: il 5-0-5 (vedasi immagine 3).
La squadra cioè risulta sempre spaccata in due blocchi, 5 in una metà campo e 5 nell’altra, e a centrocampo si crea il vuoto dove gli avversari approfittano per fare densità, recuperare palla e contrattaccare.
In queste due “mezze squadre” che giocano in due metà campo, i giocatori si trovano spesso a compiere azioni individuali. In pratica sono azioni da “uno-contro-uno” , molto meno in attacco (anche se i passaggi e passaggini si sprecano) ma moltissimo in difesa, perché se il centrocampo non filtra il difensore si trova da solo ad affrontare l’avversario arrembante.
Nel caso di Milan-Atalanta il centrocampo non ha fatto filtro perché il mediano era impegnato a fare l’esterno destro, una mezzala a fare il trequartista, l’altra mezzala a fare l’incursore insieme all’esterno destro … e a Jovic non la passava nessuno.
Avendo però due blocchi separati, per esempio, Calabria non ha il supporto del suo compagno più avanzato nella stessa zona e, per fare un altro esempio, Jimenez si trova isolato (perché tutti impegnati a curare l’avversario uno-contro-uno) e poi si trova in affanno, senza il supporto di un compagno della difesa … regalando poi un rigore ai bergamaschi.
Ovvio, non stiamo affermando che questo tipo di formazione in campo sia fatta coscientemente dall’allenatore. Contro l’Atalanta Pioli ha scelto di schierare in campo un 3-4-3, speculare alla formazione bergamasca, ma il modo di giocare (uno-contro-uno) e il ribaltamento dei ruoli in campo hanno portato (e portano spesso, ultimamente) a questo strano assetto, con le conseguenze che poi tutti conosciamo.
Concludendo: i nostri ragazzi sono tutti di buona oppure ottima qualità e potrebbero benissimo competere per il titolo, così come potevano competere per la finale di Coppa Italia … è solo il modo di farli giocare che li fa sembrare inadeguati.
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