
Come si fa a scrivere un articolo dopo l’ennesima partita incredibile dei nostri ragazzi che ci hanno avvicinato di altri 3 punti a quel sogno chiamato @@@@@@?
Una cosa è certa, dopo il risultato dell’Inter di ieri sera: dipendiamo solo da noi, quel che fanno gli altri non ci deve interessare.
Bellissima al riguardo l’intervista a Theo nel dopo gara:
1° domanda: “Cosa manca allo scudetto.” .. risposta : “Una settimana di lavoro”. Nessun riferimento al possibile passo falso degli altri.
2° domanda: “Guarderete insieme la partita di stasera degli altri?”. Risposta “No, starò con mio figlio”.
Potrebbero sembrare due risposte normali, in realtà esprimono quello che è il Milan oggi.
Una signora Squadra, che sa che sta facendo tutto quello che deve fare e che punta ad ottenere il massimo risultato con le proprie forze.
A dispetto delle opinioni eccessivamente critiche che ci davano quarta o quinta …o sesta forza del campionato.
A dispetto di errori (!) arbitrali madornali.
A dispetto di una sfilza di infortuni che ormai abbiamo dimenticato, ma che hanno condizionato buona parte del nostro campionato.
Venendo alla partita di ieri, è stata una replica delle ultime. Per la tensione che ovviamente si avvertiva all’inizio, per l’attenzione difensiva che neutralizza avversari a raffica, per la fisicità di risolvere partite verso la fine.
Confermata la mossa di Tonali falso trequartista, però forse un po’ poco servito.
Un Kessie tonico davanti alla difesa (Franck, perché domani non sali e firmi?)
Una coppia di centrali ormai diventato un muro invalicabile, con Pierre che ormai non teme rivali e che è sicuramente un titolare, che sia il primo, il secondo o il terzo poco cambia. È una garanzia.
L’assenza di Bennacer e un Tonali alto hanno fatto perdere un po’ di costruzione dal basso, i lanci lunghi di Maignan forse un po’ inflazionati nella prima metà.
Un primo tempo comunque in controllo, forse considerando più importante non prendere gol rispetto a cercare di farlo.
Ma nel secondo cambia tutto.
Un contrasto di Pierre in difesa, palla a Messias e lancio immediato per Leao che si accentra, parte come sa fare solo lui, palla tra le gambe del portiere e uno a zero che sblocca tutto.
L’Atalanta inizia a giocare come sa, ma a questo punto entra in cattedra, Weah, …. Oops, Theo. Parte dalla sua area, si fa 95 metri, va verso destra, poi rientra verso sinistra, dribbla tutti e davanti al portiere la mette.
Game over. Sulla partita. …. Per il campionato dovremo aspettare tutta questa lunghissima settimana !!!

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