25 Settembre 2024

RossoneroBlog

Fatti ed opinioni su AC Milan

Cardinale, Ibrahimovic e la comunicazione del Milan

Gerry Cardinale, proprietario di Red Bird Capitale e del Milan.

Gerry Cardinale, proprietario del Milan tramite la sua Red Bird Capital Partners, si è così espresso da New York durante la Giornata dello Sport Italiano nel Mondo:

Quando abbiamo comprato il Milan, è stato per portare in Italia quello che facciamo per mestiere. C’è una strategia molto più grande di quella che si gioca ogni settimana in Italia, ovvero vincere le partite. Oggi (domenica, ndr) giochiamo contro i nostri colleghi dell’Inter. È il derby e l’obiettivo è quello.
Ma, sapete, se persone come me e Stephen Pagliuca (co-presidente Atalanta, ndr) sono venute in Serie A, credo che questo tipo di incontro e di discussione sia fondamentale. Quando guardo alla Serie A e al Milan, indosso più cappelli (da tifoso, ndr): quello del Milan, quello della Serie A e quello dell’Italia. Sulla Serie A, nei commenti iniziali, è venuto fuori il concetto di Made in Italy.

Suggerisce che è la più alta qualità premium a livello globale: si pensa alla Ferrari, a Loro Piana, a Brunello Cucinelli. Ebbene, dovremmo pensare alla Serie A allo stesso modo. Una volta pensavamo alla Serie A allo stesso modo, poi il mondo è cambiato.
Ora quando si parla di calcio a livello globale e si pensa alla massima qualità, si parla di Inghilterra, di Premier League. Una delle cose che vorrei fare come amministratore del Milan e come partecipante alla Serie A è lavorare con essa e con tutti i membri dell’ecosistema italiano per riportare l’Italia a quello che era in termini di calcio europeo globale.

Non si tratta di spendere come un governo mediorientale, cosa che non si farà mai. Si tratta di spendere un euro incrementale di capitale in modo migliore, più intelligente e più innovativo. Quello che faccio in America per vivere, investendo nello sport, è sempre una partnership pubblico-privato. Servono i comuni, servono i governi. Si tratta di beni pubblici che avete la responsabilità di fornire alla vostra comunità. In Italia non ho mai visto nulla di simile.

In America, chi spende i soldi per comprare le squadre, è il proprietario della squadra. In Italia credo che i tifosi credano che la squadra sia di loro proprietà e noi abbiamo un lavoro da fare per soddisfare questo concetto. Ma quello che sto cercando di fare, e non sto ricevendo molto aiuto nell’ecosistema italiano, è una partnership tra tutti i partecipanti alla catena del valore: i tifosi, il governo locale, il governo nazionale, il capitale per costruire le nostre infrastrutture.

Abbiamo gli Europei in arrivo nel 2032. Sto cercando di fare uno stadio a Milano. E con questo, ci dovrebbe essere un’ondata di miglioramenti per tutta la Serie A, in modo da diventare più competitivi. E la Serie A potrà così realizzare il suo potenziale di essere una delle più grandi esportazioni italiane.”

Il direttore di Telelombardia Fabio Ravezzani sul suo account X ha criticato duramente le parole di Gerry Cardinale: “Il discorso di Cardinale su Milan, stadi, tifosi e importanza di vincere è quanto di più confuso e inconcludente io abbia mai letto da parte del proprietario di club calcistico”.

Probabilmente non è chiaro un concetto fondamentale né a Ravezzani e nemmeno a tutti quelli che analizzano i discorsi di Cardinale da un unico punto di vista e ciò quello calcistico.
Lo ripeto ancora una volta: Gerry Cardinale amministra un fondo d’investimenti e lo fa dal punto di vista dello Sport Business (Quello che faccio in America per vivere, investendo nello sport, è sempre una partnership pubblico-privato“). Ragiona da investitore e lo fa in base ad un business plan ben preciso.

Infatti, sempre in quell’occasione, ha anche dichiarato: “Non conta solo vincere ma ai tifosi interessa quello. Il mio messaggio alla tifoseria non sembra funzionare, quindi direi che il messaggio alla tifoseria è che non vi darò alcun messaggio finché non vinceremo. Perché capisco che è l’unica cosa che vi interessa. Ma io farò il mio lavoro e faremo tutto il possibile per vincere. Ma vincere in modo intelligente. E se lo farò, saremo longevi. E contribuiremo a far crescere l’intero ecosistema, come ritengo sia nostro dovere”.

Premetto che sono d’accordo con Alessandro Jacobone, gestore di Milan Community con Luca Serafini e co-fondatore di Radio Rossonera, quando dice che sarebbe bello avere gli originali di queste dichiarazioni perché non è la prima volta che vengono tradotte in maniera poco ortodossa e certe sfumature bisogna saperle tradurre bene.

Once again, come direbbe l’americano Cardinale: il patron di Red Bird ragiona da investitore. Chi invece dovrebbe portare il messaggio dal punto di vista calcistico ai tifosi e simpatizzanti del Milan dovrebbe essere la dirigenza rossonera nella quale includo anche Zlatan Ibrahimovic anche se facente parte di Red Bird.
È perfettamente inutile quindi che Ravezzani si appresti a fare certe dichiarazioni acchiappa-click solo per aumentare la propria visibilità proprio perché non è Cardinale che può apprestarsi a dire quale sia la strategia del Milan per vincere. Questa è una cosa che lui ha demandato alla dirigenza rossonera, la quale lavorerebbe di comune accordo con l’allenatore proprio per questo scopo.

Lo scopo di Cardinale è quello di far crescere il Milan a livello economico. Quello di farlo crescere a livello sportivo, che poi si riflette su quello economico, è compito affidato da lui a Ibrahimovic, Furlani, Moncada e D’Ottavio.
Arrivo quindi al tipo di comunicazione. A quanto pare sembra che Ibrahimovic abbia compreso il grande errore comunicativo fatto pochi giorni fa quando ha dichiarato “Sono io il capo, gli altri lavorano per me. Comando io” e sembra anche che si fosse già pentito subito dopo aver pronunciato quella frase.
Zlatan ha già cambiato la sua strategia e probabilmente sta cominciando a capire che un dirigente non può fare certi errori. Ha quindi compreso che Il Milan viene prima di tutto e tutti. Un cambio di rotta che personalmente apprezzo così come ho apprezzato che fosse più presente anche a Milanello nelle ore precedenti al derby.

Speriamo che il Milan abbia iniziato un percorso positivo, dopo la vittoria nel Derby, non solo a livello di risultati ma anche a livello gestionale. E speriamo anche di non leggere più certe dichiarazioni da parte di direttori di TV locali che pensano di essere importanti.