“Beh, è evidente!” direte voi. Potrei rispondere che la questione non è così semplice come sembra.
Analizziamo i fatti: al termine della stagione 2023/24, il Milan saluta Stefano Pioli, che aveva guidato la squadra per cinque anni. Al suo posto arriva Paulo Fonseca, dopo un goffo tentativo di ingaggiare Julén Lopetegui, poi finito sulla panchina del West Ham, da cui è stato recentemente esonerato.
A fine 2024, anche Fonseca viene sollevato dall’incarico. Il Milan può permetterselo grazie a una clausola nel contratto che prevedeva che, in caso di licenziamento entro sei mesi, nessun ulteriore compenso sarebbe stato dovuto al tecnico portoghese. La dirigenza rossonera punta così su Sérgio Conceição, allenatore vincente con il Porto e profondo conoscitore del calcio italiano.
Cambiamenti alla guida tecnica
In soli sette mesi, i giocatori del Milan hanno dovuto adattarsi a tre diversi allenatori, ognuno con i propri metodi di lavoro, schemi tattici e filosofia di gioco. Questo continuo cambiamento non può non avere un impatto sulle prestazioni della squadra.
Il mercato: partenze e arrivi
Sul fronte del mercato, la dirigenza rossonera ha lasciato partire diversi giocatori: Pierre Kalulu alla Juventus, Alexis Saelemaekers alla Roma, Charles De Ketelaere all’Atalanta, Rade Krunic al Fenerbahce, Yacine Adli alla Fiorentina, Marco Nasti alla Cremonese, Daniel Maldini al Monza e Marko Lazetic al TSC. Inoltre, ha salutato gli svincolati Olivier Giroud, Simon Kjær, Antonio Mirante e Mattia Caldara, mentre sta cercando di liberarsi di Divock Origi e Fodé Ballo-Touré. Recentemente è stato venduto anche Luka Romero.
In entrata, invece, sono arrivati Youssouf Fofana, Strahinja Pavlovic, Emerson Royal, Álvaro Morata e il riscatto di Alex Jimenez (soggetto però a un diritto di controriscatto da parte del Real Madrid nel 2026).
Le ultime indiscrezioni di mercato parlano di una volontà di cedere Emerson Royal e Strahinja Pavlovic, due acquisti costati complessivamente 33 milioni e presentati da Zlatan Ibrahimović come “giocatori capaci di spostare gli equilibri”. Nel frattempo, sembra imminente l’arrivo di Kyle Walker, terzino destro e capitano del Manchester City nonché vice-capitano della nazionale inglese, con la formula del prestito (forse oneroso) e un riscatto fissato a 5 milioni di euro. Per Pavlovic, invece, non ci sono ancora notizie su un possibile sostituto.
Problemi evidenti in rosa
A centrocampo, Ismaël Bennacer non è ancora tornato ai livelli pre-infortunio e fatica ad adattarsi al ruolo in un centrocampo a tre con Fofana e Tijjani Reijnders. Quest’ultimi, costretti a giocare ogni tre giorni, mostrano evidenti segni di stanchezza e sembrano ormai a corto di energie.
In attacco, il Milan è tra le squadre meno prolifiche del campionato, ma non ci sono segnali concreti di voler ingaggiare un vero centravanti. Si parla di João Félix, ottimo giocatore, ma pur sempre una seconda punta come lo stesso Álvaro Morata.
Qual è il punto?
In soli sette mesi, questa dirigenza ha ingaggiato un allenatore ritenuto strategico (secondo le parole di Ibrahimović) e speso 33 milioni per due giocatori che ora vuole già cedere. Intanto, ha ceduto elementi chiave alla concorrenza e, a pochi giorni dalla chiusura del mercato invernale, sembra ancora in difficoltà nel trovare rinforzi per centrocampo e attacco.
Storicamente, il Milan interviene poco nella sessione invernale, preferendo agire in estate. Tuttavia, quest’anno un intervento immediato è obbligatorio: i rossoneri sono fuori dalla corsa scudetto e rischiano seriamente di non qualificarsi nemmeno per la Champions League.
Mancanza di programmazione
La confusione, o forse la mancanza di esperienza, domina questo scenario. Se a ottobre/novembre sei già fuori dai giochi per lo scudetto, dovresti preparare in anticipo il mercato invernale, intervenendo subito dopo Natale per acquistare e cedere giocatori.
Se decidi di esonerare Pioli, non puoi basarti solo su parametri economici: devi individuare un sostituto migliore e fare di tutto per convincerlo ad arrivare, anche pagando un ingaggio adeguato. L’allenatore è colui che dà identità e stabilità alla squadra, e la sua scelta è cruciale per chi punta a competere ai massimi livelli.
La figura mancante
Ciò che manca è una figura esperta, capace di pianificare a lungo termine, di anticipare i problemi e di conoscerne le soluzioni. In altre parole, manca un vero Direttore Sportivo. Una persona che sappia interfacciarsi con Furlani per le questioni economiche e con Moncada per lo scouting di nuovi talenti.
Attualmente, due profili importanti sono disponibili: Giovanni Sartori (ex DS di Atalanta e Bologna) e Andrea Berta (fino a poco tempo fa DS dell’Atlético Madrid). Cosa stiamo aspettando?
Fabio Caserini è tifoso milanista fin dall’età di sei anni, quando Gianni Rivera consegnò lo scudetto al Milan grazie ad un suo goal contro il Brescia.
È Direttore Responsabile di RossoneroBlog e insieme ad altre 5 persone è co-fondatore del gruppo privato Facebook Casa Rossonera
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