9 Marzo 2025

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Fatti ed opinioni su AC Milan

Lecce-Milan 2-3: perché soffrire sempre tanto?

Se non si fosse avuta la possibilità di vedere il match e ci si basasse solo sulle statistiche, si direbbe che la vittoria del Milan allo Stadio di Via del Mare sia stata strameritata.

La squadra di Giampaolo ha concluso la partita con il 29% di possesso palla, 11 tiri effettuati, di cui solo 3 in porta, e 242 passaggi completati.

Il Milan di Sergio Conceição, invece, ha chiuso con il 71% di possesso palla, 16 tiri totali, di cui 9 in porta (il triplo del Lecce), e 581 passaggi effettuati.

LA CRONACA

Il Milan parte a spron battuto e già al 1° minuto Santi Giménez insacca su un cross teso dalla sinistra di Theo Hernandez, ma il gol viene annullato per fuorigioco dopo la VAR Review. Come una sorta di punizione divina, al 7° minuto il Lecce passa in vantaggio con Krstovic, che trova un gran destro angolato da fuori area su assist di Helgason in contropiede.

Il Milan reagisce subito: prima con Yunus Musah da fuori area, poi con Warren Bondo, e infine segna con Matteo Gabbia al 15° su azione di punizione di Theo. Anche questo gol, però, viene annullato per fuorigioco dopo un’altra VAR Review.

Da quel momento in poi, fino alla fine del primo tempo, i rossoneri si spengono gradualmente, tornando a giocare come paralizzati: statici, imprecisi e con troppi errori nei passaggi. Alla fine della prima frazione di gioco, le statistiche parlano chiaro: 303 passaggi completati e zero gol per il Milan, contro i 91 passaggi e l’unica rete del Lecce. Numeri che dicono molto sul gioco espresso dalla nostra squadra.

Nel secondo tempo entra Rafael Leão al posto di un impreciso Alex Jimenez, con Pulisic che torna a giocare a destra. La Dea Sfortuna ci mette del suo, aggravando il già penoso gioco del Milan: al 53° Santi Giménez colpisce il palo destro con un tiro di sinistro dal centro dell’area. E siccome la sfortuna non viene mai da sola, il modo di giocare del Milan favorisce il Lecce, che al 59° raddoppia ancora con Krstovic.

Solo a quel punto Conceição decide di giocarsi il tutto per tutto, sostituendo Giménez con Tammy Abraham e inserendo João Félix al posto di Bondo.

Sei minuti più tardi il Milan accorcia le distanze grazie a un’incursione di Félix, complice un’autorete di Gallo. Dopodiché al 72° Pulisic viene atterrato in area da Baschirotto e trasforma il rigore concesso da Doveri. È 2-2.

Conceição rischia ulteriormente: sostituisce Kyle Walker, non ancora al 100% dopo l’infortunio, con Youssouf Fofana e fa uscire Musah per inserire Riccardo Sottil. Il Milan, ora più offensivo, trova la vittoria all’81° con un altro gol di Pulisic su assist di Leão.

OSSERVAZIONI

Una bella rimonta, ma non facciamoci ingannare dalle statistiche e dal risultato.

Il Milan, nono in campionato e con la settima difesa della Serie A, ha faticato enormemente contro il Lecce, sedicesimo in classifica e con il peggior attacco del torneo. La vittoria è arrivata grazie a episodi, non a un gioco organizzato, che continua a essere impreciso e poco efficace. Il successo è frutto di un’autorete, un rigore e della solita invenzione di Leão… quel giocatore che molti indicano come IL problema, ma che ancora una volta si è rivelato LA soluzione.

Da questo Milan, visto l’andamento delle ultime settimane, non possiamo aspettarci molto di più. Questa vittoria si spera possa portare unità di intenti e risollevare il morale, ma resta il fatto che la stagione fin qui è stata disastrosa. A questo punto, non resta che salvare il salvabile, fare il massimo possibile e vedere dove arriveremo a fine stagione. Speriamo anche che alcuni giocatori ci diano ancora fiducia firmando i rinnovi, come ha fatto Reijnders.

Sul futuro del Milan a livello dirigenziale mi sono già espresso nelle scorse settimane. Sarà cruciale capire chi avrà le chiavi del club in mano: chi deciderà il nuovo Direttore Sportivo, chi lo supporterà nelle scelte sulla rosa e, soprattutto, chi sarà il vero punto di riferimento della società. Al momento la situazione non è chiara: da un lato c’è Ibrahimović, uomo di RedBird e stipendiato da Cardinale, dall’altro Furlani, uomo di Elliott e pagato dall’AC Milan. Solo una volta chiariti i ruoli e i poteri si potrà scegliere il nuovo DS, il nuovo allenatore e programmare il mercato.

Ora che non abbiamo più impegni se non la Coppa Italia, dopo la sofferenza contro il Lecce, possiamo concedere un po’ di tregua ai nostri nervi e alle nostre coronarie per sette lunghi giorni… in attesa del Como. E che Dio ce la mandi buona.


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